Gulcemal entrò nella casa vuota, il suono dei suoi passi rimbombava sul pavimento freddo di piastrelle. L’aria era soffocante e non c’erano più le risate di una volta. Cercò sua madre e sua sorella, ma trovò solo stanze vuote. Il suo cuore si spezzò quando lesse la lettera della sorella, che gli comunicava di iniziare una nuova vita con la sua famiglia e sperava che lui capisse.
Sentendosi solo e deluso, Gulcemal decise di andare a trovare sua madre, sulla scogliera dove lei lo portava da bambino. Voleva chiederle se lo avesse mai amato davvero. Zafer, si burlò della domanda, aumentando il dolore di Gulcemal. Cadde a terra, rendendosi conto che l’amore materno era qualcosa che non avrebbe mai avuto.
Nella disperazione, Gulcemal si avvicinò al bordo della scogliera, pronto a porre fine alla sua vita. Ma proprio in quel momento, Nihan, la vicina che lo aveva sempre osservato in silenzio, gli prese la mano e gli chiese di non farlo. Lo tirò via dal bordo e lo abbracciò, cercando di lenire il suo dolore.
Piano piano, grazie al sostegno di Nihan, Gulcemal cominciò a superare il dolore e a ritrovare la fiducia nella vita. Capì che, anche se la famiglia non porta sempre felicità, lui aveva la forza di ricostruire una nuova vita da solo.