Gülcemal si trovava davanti alla porta del treno, con i bagagli accanto a lui. Mise la mano nella tasca della giacca, pronto a prendere il biglietto del treno, ma il suo dito si imbatté in un oggetto duro. Lo estrasse e rimase sorpreso nel vedere il vecchio libro che Cemal gli aveva dato. Le pagine ingiallite e le parole familiari, tutto ciò lo riportò a un tempo che sembrava ormai lontano.
In quel momento, Gülcemal capì il significato di quel regalo. Cemal voleva che sapesse che, qualunque fosse la destinazione o le scelte di vita, la loro amicizia sarebbe rimasta immutata. Il libro era come un ponte che univa due anime che un tempo erano state legate in modo profondo.
La decisione era stata presa. Gülcemal non poteva salire sul treno. Tornò alla stazione di polizia, alla ricerca dell’agente che aveva investigato sul caso di Cemal. Chiese l’indirizzo di Deva, la donna che aveva aiutato.
Quando arrivò a casa di Deva, Gülcemal la trovò seduta accanto alla finestra, con uno sguardo triste. Le porse il libro dicendo: “Questo è un regalo da parte di un amico. Voleva che te lo consegnassi.”
Deva prese il libro, gli occhi brillanti di curiosità. Lo aprì e cominciò a leggere. Gülcemal rimase accanto a lei, osservando ogni suo gesto. Vide le lacrime scivolare lungo il suo viso.
Dopo aver finito di leggere, Deva sollevò lo sguardo e guardò Gülcemal, gli occhi pieni di emozione. “Grazie,” disse. “Non ti dimenticherò mai.”
Gülcemal sorrise. Aveva fatto ciò che voleva. Era riuscito a portare un po’ di felicità nella vita di Deva.
Nei giorni successivi, Gülcemal continuò a visitare Deva e suo figlio. Li aiutò a sistemarsi, a trovare un lavoro. Insieme a Deva, nutrì il sogno di costruire una piccola casa dove poter vivere felici.
Il libro di Cemal divenne un prezioso ricordo, un simbolo di amicizia e di umanità. Aiutò Gülcemal a scoprire il vero scopo della sua vita e a trovare una nuova famiglia. E la sua storia ispirò molte persone, ricordando loro il valore della condivisione e della gentilezza.