Il porto notturno era avvolto da una fitta nebbia, l’aria carica di tensione. Vildan, con gli occhi rossi di rabbia, puntava la pistola contro Zeynep. L’immagine di Ozan, il suo amato scomparso, riaffiorava chiaramente nella sua mente. La rabbia esplose, e Vildan perse il controllo di sé.
Nihan, con tutta la calma possibile, cercò di placare Vildan. La prese per mano, supplicando: “Vildan, non farlo. Calmati!” Ma Vildan, travolta dalla furia, non ascoltava nessuno. Durante il momento di tensione, un colpo di pistola risuonò. Un proiettile colpì accidentalmente Zeynep.
Tutti rimasero sconvolti. Zeynep crollò a terra, il sangue scorreva copioso. Vildan rimase pietrificata, incapace di credere a ciò che aveva appena fatto. Tremante, abbracciò Zeynep, supplicandola di non morire.
Zeynep fu portata in ospedale in condizioni critiche. I medici fecero di tutto per salvarle la vita, ma la ferita era troppo grave. Dopo un lungo periodo di cure, Zeynep alla fine si risvegliò. Tuttavia, rimase paralizzata su metà del corpo e costretta su una sedia a rotelle per il resto della sua vita.
Al risveglio, Zeynep comprese di aver commesso un grave errore. Si pentì di ciò che aveva fatto a Ozan e a Vildan. Decise di non denunciare Vildan e di mantenere il segreto per sé. Pensava che Vildan avesse già sofferto abbastanza.
Tuttavia, la verità emerse rapidamente. La polizia iniziò a indagare e scoprì tutto. Zeynep fu convocata al commissariato per rendere dichiarazione. Durante l’interrogatorio, Zeynep si trovò di fronte a domande difficili sulla morte di Ozan e sull’incidente al porto.
Nel raccontare la storia, Zeynep rivelò un segreto sconvolgente. Si scoprì che la sua famiglia aveva un passato oscuro. Suo padre era un trafficante di droga, e Ozan, per caso, aveva scoperto questo segreto. Per metterlo a tacere, il padre di Zeynep aveva ordinato a lei di eliminarlo.
La confessione di Zeynep lasciò tutti scioccati. Si capì che Zeynep non era una persona crudele, ma una vittima delle circostanze. Era stata intrappolata in una spirale di colpa dalla quale non poteva liberarsi.