Gülcemal correva velocemente attraverso il bosco oscuro, la debole luce della torcia che teneva in mano non riusciva a dissipare l’oscurità. Aveva appena trovato Armağan, suo fratello, che giaceva immobile a terra, con il volto pallido e una grave ferita alla testa. Il sangue continuava a uscire dalla ferita, macchiando la terra sotto il corpo di Armağan. Gülcemal non riusciva a credere ai suoi occhi, una sensazione di preoccupazione e dolore lo sopraffaceva.
“Armağan, stai bene?” chiese Gülcemal a bassa voce, ma Armağan rispondeva solo con dei respiri affannosi.
“Fratello… non preoccuparti, posso cavarmela da solo,” cercò di muoversi Armağan, ma il dolore lo rendeva incapace di spostarsi. Il suo orgoglio e la sua natura indipendente non gli permettevano di accettare l’aiuto di nessuno, anche se la situazione era estremamente critica.
“Non puoi farcela da solo, devi andare in ospedale subito!” Gülcemal insistette, nonostante i continui rifiuti di Armağan, e lo sollevò per portarlo sulla macchina.
Deva stava aspettando silenziosamente sull’auto, osservando attentamente Gülcemal e Armağan. Non disse una parola, ma rimase in attesa, tesa per la situazione, come lo era Gülcemal. Sebbene sapesse che le condizioni di Armağan erano gravi, Deva non poteva fare altro che osservare, preoccupata per Gülcemal, e decise di rimanere in silenzio, non intromettendosi.
Nel frattempo, a casa di Gülcemal, Ibrahim, İpek, Gara e Canan erano seduti insieme, in ansia, aspettando notizie. Ibrahim non riusciva a stare fermo e camminava nervosamente avanti e indietro. İpek si voltò di tanto in tanto verso Gara, guardandola con curiosità e sospetto.
“Ci siamo già incontrati da qualche parte?” chiese İpek con un tono tranquillo, i suoi occhi acuti notavano qualcosa di strano nel comportamento di Gara.
Gara guardò İpek e poi scosse la testa, con un’espressione calma ma preoccupata. “Sicuramente no. Non ci siamo mai incontrati,” rispose Gara con fermezza.
Tuttavia, il silenzio tra Ibrahim e Gara aumentava la tensione nella stanza. Canan guardava entrambi con sospetto, ma non disse nulla, mentre l’aria nella stanza si faceva sempre più pesante.
Improvvisamente, Gülendam entrò nella stanza, tenendo il telefono in mano, con un’espressione preoccupata. “Ci sono notizie di Gülcemal?” chiese, l’ansia evidente nel suo volto.
Proprio in quel momento, Gülendam scoprì qualcosa di sconvolgente: la relazione tra Mert e Deva. Guardò fissamente il telefono, dove aveva appena ricevuto un messaggio da un vecchio amico. Questa relazione, se fosse venuta alla luce, avrebbe scatenato una serie di conflitti complessi, non solo per Gülcemal, ma per tutta la famiglia.
“Deva e Mert?” mormorò Gülendam, incredula. “Non può essere… Non può essere così.”
Quando Gülcemal tornò a casa, con il volto stanco e teso, notò subito il cambiamento nell’atmosfera. L’aria era pesante, come se una tempesta stesse per abbattersi sulla sua famiglia. Tutto stava cambiando rapidamente e in modo imprevedibile. I segreti che sembravano sepolti stavano esplodendo, creando nuove tensioni e conflitti. Le controversie non riguardavano solo Armağan o lo stato di salute di Gülcemal, ma anche relazioni complesse e verità ancora non rivelate.