Gulcemal e Deva stavano tornando a casa, immersi in una conversazione tranquilla. Le chiacchiere leggere e il rumore dei passi sulle foglie secche formavano una melodia familiare mentre camminavano lungo il sentiero del bosco. Il cielo era limpido e il vento leggero accarezzava i loro volti, ma il silenzio improvviso interrotto dalla vista di una figura distesa tra le foglie li fece fermare di colpo.
Era Armagan, il corpo immobile, il volto pallido e segnato dal dolore. La scena sembrava irreale, come se fosse stato lasciato lì da qualche forza invisibile. Gulcemal si avvicinò rapidamente, il cuore che batteva forte nel petto. Armagan, con difficoltà, mormorò: “Non lasciatemi qui…”
Gulcemal si inginocchiò accanto a lui, pronto ad aiutarlo, ma Armagan fece un gesto di rifiuto. “Non voglio essere aiutato,” disse con voce debole, ma determinata. “Devo farcela da solo.” La sua espressione tradiva una sofferenza che andava oltre le ferite fisiche.
Deva, che osservava la scena, guardò Gulcemal con preoccupazione. Ma l’espressione decisa di Armagan lo fece esitare per un momento. “Armagan,” disse Gulcemal con fermezza, “non possiamo lasciarti così. Se vuoi sopravvivere, dobbiamo aiutarti.” Il tono di Gulcemal era calmo, ma autoritario, e Armagan, dopo un lungo silenzio, finalmente cedette, accettando l’aiuto di Gulcemal.
Durante il viaggio verso casa, Gulcemal e Deva sostennero Armagan, che a tratti sembrava quasi svenire per la fatica e il dolore. Mentre camminavano, Armagan iniziò a parlare, a fatica, come se volesse confidare qualcosa di importante. “C’è qualcosa che devo dirvi…,” mormorò, la sua voce roca e spezzata. “Zafer… lui è coinvolto. Non è come sembra. Lui… è il vero nemico.”
Gulcemal si fermò, scrutando il volto di Armagan con attenzione. Zafer, il loro nemico comune, qualcuno che avevano sempre considerato come una minaccia distante. Ma quelle parole, quelle rivelazioni di Armagan, cambiavano tutto. “Cosa intendi dire?” chiese Deva, non riuscendo a nascondere l’ansia nella sua voce.
“Zafer,” riprese Armagan con un sospiro doloroso, “ha orchestrato tutto. Le cose che vi hanno messo contro di me, contro di noi… sono solo un piccolo pezzo del piano che ha in mente.” La sua voce tremava, ma le sue parole erano chiare. “Lui è più pericoloso di quanto possiate immaginare.”
Le parole di Armagan lasciarono un’ombra di preoccupazione nelle menti di Gulcemal e Deva. Ora, più che mai, il loro legame doveva rafforzarsi. Non solo per la sopravvivenza di Armagan, ma per scoprire la verità dietro la trama oscura che li aveva coinvolti. Il nemico che conoscevano, Zafer, ora sembrava molto più vicino di quanto avessero mai immaginato.
Quello che doveva essere un semplice viaggio di ritorno a casa si trasformò in un’avventura carica di mistero e pericolo. Gulcemal e Deva, un tempo divisi da segreti e incomprensioni, si trovarono ora uniti da una causa comune. Non solo dovevano proteggere Armagan, ma anche fermare Zafer e scoprire tutta la verità, in un gioco che li avrebbe messi alla prova più di quanto avessero mai creduto.