Zafer, con gli occhi ardenti di rabbia, si diresse direttamente verso la casa di Ibrahim. I colpi alla porta risuonarono con forza, preannunciando una tempesta imminente. Quando la porta si aprì, lo sguardo gelido di Ibrahim incontrò la furia incontenibile di Zafer.
“Sono qui per riprendermi Armagan,” dichiarò Zafer, con un tono minaccioso. “Non appartiene a te.”
Ibrahim, mantenendo la calma, rispose: “Armagan è qui perché lo ha scelto lui. Non ho obbligato nessuno. Ma non ti permetterò di portarlo via come se fosse un oggetto.”
Quelle parole non fecero altro che accendere ulteriormente la rabbia di Zafer. “Non pensare di avere il diritto di decidere. Lui è la mia famiglia, e lo riporterò a casa a qualsiasi costo.”
L’atmosfera tra i due uomini si fece rapidamente tesa, come se fossero due lupi pronti a scatenare un combattimento.
Nel frattempo, Deva ascoltava la disputa con il cuore in tumulto. Corse rapidamente tra i due uomini, cercando di fermarli.
“Basta!” gridò, con una voce tremante ma determinata. “Non vi rendete conto che entrambi state causando dolore ad Armagan? Lui non è un trofeo da contendersi.”
Zafer si voltò verso Deva, il suo sguardo sembrava ammorbidirsi per un istante. “Deva, tu non capisci. Armagan è l’unica famiglia che mi è rimasta. Voglio solo proteggerlo.”
Deva lo guardò, con una delusione evidente negli occhi. “Proteggerlo? Tu pensi che trascinarlo in questi conflitti senza fine sia una forma di protezione?”
Ibrahim rimase in silenzio, ma dentro di sé sapeva che Deva aveva ragione. Tuttavia, il suo orgoglio gli impediva di ammettere il suo errore.
Deva, consapevole che solo lei poteva mettere fine a tutto questo, decise di agire. Si avvicinò ad Armagan, che si era rifugiato nella sua stanza.
“Armagan, dobbiamo andarcene da qui,” disse, con uno sguardo pieno di determinazione. “Solo così possiamo porre fine a questi conflitti. Ti fidi di me?”
Armagan la guardò, il suo sguardo pieno di preoccupazione ma anche di fiducia. “Se pensi che sia l’unica soluzione, verrò con te.”
I due iniziarono a pianificare di partire di nascosto nella notte, evitando l’attenzione di Zafer e Ibrahim. Sapevano che questa decisione era non solo rischiosa, ma poteva anche metterli in pericolo. Tuttavia, Deva credeva che la libertà valesse qualsiasi rischio.
Mentre Deva e Armagan preparavano la fuga, un altro segreto venne inaspettatamente alla luce. Gulcemal, che da tempo osservava tutto, apparve davanti a Zafer.
“Non ti rendi conto che è la tua cieca rabbia a distruggere tutti quelli che ti stanno intorno?” disse Gulcemal, con un tono severo.
Zafer rise amaramente. “E chi credi di essere per dirmi queste cose?”
Ma Gulcemal non si lasciò intimidire. “Non sai che Armagan sta soffrendo per le conseguenze delle tue azioni? Quello che fai non è amore, è egoismo.”
Le parole di Gulcemal colpirono Zafer come un pugno all’orgoglio, ma lo spinsero anche a dubitare di sé stesso.
Quando calò la notte, Deva e Armagan lasciarono la casa in silenzio. Sapevano che dietro di loro rimanevano conflitti irrisolti, ma almeno avevano trovato una via di fuga.
Tuttavia, questa era solo l’inizio di un nuovo capitolo pieno di tempeste. I segreti e le rivalità erano ancora lì, pronti a venire alla luce. Riuscirà Deva a trovare la vera pace, o tutto tornerà a precipitare in un vortice di conflitti e sofferenze?