Gulcemal, con il suo volto impassibile e gli occhi gelidi, porta Deva in ospedale per permetterle di incontrare suo padre. Tuttavia, dopo aver adempiuto al suo compito, Gulcemal se ne va e lascia a Deva una fredda minaccia: “Se domani non accetti di lavorare per me, ti lascerò libera.” Queste parole colpiscono Deva, che si sente intrappolata tra la libertà che desidera e il lavoro che Gulcemal le impone. La ragazza si trova a dover scegliere tra accettare il lavoro per proteggere i suoi cari, o rifiutare e affrontare le incognite del futuro. È una lotta tra ciò che vuole e ciò che deve fare per sopravvivere.
Dopo essersi ripresa dallo svenimento, Deva ascolta Gulcemal raccontare della sua infanzia tragica. “Sono cresciuto nella solitudine, abbandonato e dimenticato,” dice con una voce triste. Queste parole non solo suscitano in Deva una forte empatia, ma la fanno anche riflettere su quanto le sue esperienze possano essere simili a quelle di Gulcemal. Tuttavia, una domanda le sorge spontanea: quelle ferite nel passato hanno forgiato Gulcemal come un uomo forte, o lo hanno trasformato in un essere incapace di amare?
La storia tra Deva e Gulcemal continua a svilupparsi con forti conflitti interiori e emozioni complesse, mentre Deva inizia a comprendere che sta affrontando non solo un uomo potente, ma anche una persona che porta con sé un dolore profondo. Deva dovrà affrontare una difficile scelta tra accettare il cammino che Gulcemal le impone o lottare per trovare la vera libertà e l’amore che merita.