Arman, pieno di curiosità e sospetti, decise di incontrare Gulcemal per scoprire il misterioso legame tra quest’uomo e sua madre. Di fronte a Gulcemal, Arman non fece giri di parole e chiese direttamente: “Perché conosci mia madre?” Ma invece di rispondere, Gulcemal sorrise, con uno sguardo che sembrava nascondere qualcosa di profondo.
“Incontrami al lago, ogni volta che vuoi,” disse Gulcemal, con voce calma ma piena di sottintesi. “Come due amici… o come due fratelli.” Le parole di Gulcemal lasciarono Arman inquieto più che mai. Non capiva il vero significato dietro quella richiesta, ma una cosa era certa: Gulcemal sapeva molto di più di quanto stesse dicendo. Arman se ne andò, con la mente affollata di pensieri, domande senza risposta che lo turbavano.
Tornato a casa, non riuscendo a sopportare l’incertezza, Arman cominciò a cercare tra i vecchi ricordi di suo padre, sperando di trovare qualche indizio. Dopo un po’ di ricerca, trovò una vecchia fotografia ingiallita, ben nascosta in una scatola di legno. Nella foto, sua madre, giovane e sorridente, era accanto a due bambini sconosciuti. Uno dei bambini aveva gli stessi occhi di Gulcemal, impossibile sbagliarsi.
Arman rimase immobile, il cuore stretto da una sensazione di freddo che lo invase. Le domande si affollavano nella sua mente: Qual è il legame tra sua madre e Gulcemal? Perché quell’uomo aveva parlato di incontrarsi “come due fratelli”? E il bambino nella foto, è proprio Gulcemal?
I ricordi sparsi cominciarono a mettersi insieme, facendo rabbrividire Arman con ipotesi inquietanti. Sapeva che la verità si trovava da qualche parte, al lago, dove Gulcemal lo aveva invitato. Ma allo stesso tempo, capiva che questa verità avrebbe potuto cambiare per sempre la sua vita. Avrebbe avuto il coraggio di affrontare il segreto che lo stava aspettando?