Gulcemal si stava dirigendo verso casa dopo aver accompagnato Deva, la sua mente ancora occupata dai momenti passati insieme, quando il suono del suo telefono lo fece sobbalzare. Era una chiamata urgente da Armagan, il suo volto teso e pieno di preoccupazione. “Zafer è in fin di vita,” disse, con un tono che non ammetteva repliche. Senza pensarci due volte, Gulcemal mise il piede sull’acceleratore e si diresse verso l’ospedale.
Arrivato lì, la situazione era ancora più grave di quanto si fosse immaginato. Zafer, il suo stesso padre, giaceva sul letto d’ospedale, con il volto pallido e il respiro che si faceva sempre più affannoso. Nonostante i contrasti passati, l’amore per la sua famiglia prevaleva. Anche se il rapporto con sua madre era sempre stato complicato, con tanto di rancori e incomprensioni, Gulcemal non esitò: avrebbe fatto tutto il possibile per salvare Zafer. Quando il medico gli chiese di donare il suo sangue, Gulcemal, con un nodo alla gola, acconsentì. “Fate tutto il necessario,” disse con determinazione, mettendo da parte ogni rancore per il bene di suo padre.
Mentre Gulcemal affrontava la tensione in ospedale, alla tenuta la situazione stava rapidamente degenerando. La colazione, che di solito era un momento di tranquillità, divenne il palcoscenico di una furiosa lite. Gulendam, ancora infuriata per il suo passato con Deva, accusava la giovane donna di essere la causa di tutti i mali della famiglia. Le sue parole taglienti riempivano l’aria di tensione, mentre Deva cercava di mantenere la calma. Ma le accuse di Gulendam, alimentate dal rancore, minacciavano di distruggere l’equilibrio appena ritrovato tra le due donne.
Nel caos che seguiva, Ibrahim cercava di intervenire, cercando di calmare le acque e riportare la serenità alla tenuta. Ma era evidente che la situazione stava sfuggendo di mano. Le crepe nel loro fragile legame familiare si stavano allargando, rischiando di inghiottire tutto ciò che avevano cercato di costruire. Con il cuore pesante, Ibrahim si rese conto che se non fosse intervenuto in fretta, il conflitto avrebbe potuto segnare la fine della sua famiglia.
Nel frattempo, Gulcemal rimase nell’ospedale, il pensiero costante di quello che stava accadendo a casa lo tormentava. Sapeva che, una volta terminata questa emergenza, avrebbe dovuto affrontare anche i conflitti e le incomprensioni che lo aspettavano alla tenuta. Il futuro della sua famiglia, come quello di Zafer, sembrava appeso a un filo.