Mert, dopo aver tentato invano di fuggire, si rese conto che non c’era più via di scampo dal cerchio di Gulcemal, il fratello di Gulendam. Davanti a Gulendam, nella stanza buia, decise di dire la verità. Con uno sguardo freddo e una voce decisa, Mert dichiarò apertamente che non l’amava e non l’avrebbe mai amata. Quelle parole colpirono Gulendam come un coltello nel cuore, facendola piangere in silenzio. Ma invece di arrabbiarsi o recriminare, Gulendam, con sorprendente calma, promise di aiutarlo a scappare.
Con gli occhi arrossati e la voce spezzata ma ferma, Gulendam gli disse che lo avrebbe portato in un posto dove nemmeno Gulcemal, il suo temuto fratello, sarebbe riuscito a trovarlo. Davanti a questa promessa rischiosa, Mert non riuscì a trattenere i dubbi. Chiese direttamente perché fosse disposta a fare tutto questo per lui, proprio lui che l’aveva appena ferita così profondamente.
Gulendam sorrise debolmente, un sorriso triste che sembrava ridere di sé stessa. Rispose che sapeva che, prima o poi, Mert sarebbe andato via, e che non voleva trattenere qualcuno che non le apparteneva. Ricordò le parole di sua madre: l’amore non si può forzare, e trattenere Mert accanto a sé non avrebbe fatto altro che aumentare il dolore di entrambi. Tuttavia, aveva una richiesta. Prima che lui partisse, voleva che promettesse di restare in contatto.
Mert rimase in silenzio, aggrottando la fronte con sospetto. Chiese il motivo di quella richiesta. Fu allora che Gulendam posò una mano sul suo ventre, con occhi pieni di dolore e una speranza tenue. Disse che non lo faceva per sé, ma per il bambino che portava in grembo. Voleva che il bambino sapesse chi fosse suo padre, anche solo attraverso piccoli frammenti di memoria.
Quelle parole lasciarono Mert senza fiato. Non riusciva a comprendere questa donna, disposta a sacrificare tutto per qualcuno che non ricambiava il suo amore. Eppure, capì di non avere altra scelta che accettare la sua richiesta, portando con sé un misto di gratitudine e un peso insostenibile nel cuore.