Fuori dalla sala operatoria, Emir si sentiva come se il tempo si fosse fermato. Ogni minuto sembrava durare un’era, e lui sentiva il peso del mondo schiacciarlo. Ogni suono intorno a lui diventava ovattato, e l’unica cosa che restava era il respiro affannoso e il battito del cuore che rimbombava nella sua testa. La paura e l’incertezza lo consumavano, non riusciva a distogliere lo sguardo dalla porta chiusa della sala.
Improvvisamente, la porta si aprì. Un medico uscì, il volto serio, gli occhi pieni di tristezza. Si avvicinò a Emir e, con voce sommessa, pronunciò le parole che lui temeva di sentire:
“Abbiamo fatto del nostro meglio, ma il bambino non ce l’ha fatta.”
Quelle parole furono come una lama affilata che gli trafisse il cuore. Emir si accasciò, gli occhi si annebbiarono e il suo corpo vacillò, sopraffatto dal dolore. Il mondo sembrava sgretolarsi intorno a lui, ogni speranza svanita in un istante. Le lacrime iniziarono a scorrere silenziosamente, ma non c’era nulla che potesse lenire il vuoto profondo che si stava aprendo dentro di lui. Aveva perso il bambino per cui aveva tanto sperato, per cui aveva sognato un futuro felice accanto a Zeynep. Ora tutto era distrutto.
Quando Zeynep si svegliò, si trovò in una stanza d’ospedale, con la luce fioca di una lampada che si rifletteva sul soffitto. Sentiva un dolore acuto nel corpo, ma quando si rese conto di cosa fosse successo, tutto divenne silenzioso. Non riusciva a dire nulla. I suoi occhi fissavano il soffitto come se cercassero una risposta in quel vuoto. Il suo cuore era straziato, ma nessuna parola riusciva a esprimere il dolore che provava.
Emir si sedette accanto a lei, stringendo forte la sua mano nella sua. I suoi occhi erano pieni di preoccupazione e tristezza. Non disse nulla per un lungo momento, ma si limitò a guardarla, cercando un qualche conforto nei suoi occhi. Poi, dopo un silenzio pesante, sussurrò, con la voce rotta dal dolore:
“Sono qui, Zeynep. Supereremo questo, te lo prometto.”
Tuttavia, entrambi sapevano che nulla poteva cancellare la ferita profonda che avevano appena subito. Una parte della loro anima se n’era andata per sempre, e non importa quanto si stringessero l’uno all’altro, nulla avrebbe potuto riportare indietro ciò che avevano perso. Ogni momento che passava rendeva quella ferita ancora più dolorosa, e sapevano che avrebbero dovuto affrontare questa sofferenza, come una parte inevitabile della vita che avevano davanti.