Kemal sedeva immobile al tavolo, gli occhi fissi sullo schermo del computer, dove veniva mostrato il video della telecamera di sorveglianza dell’edificio. Il video registrava ogni movimento nell’ingresso e nelle uscite dell’edificio durante la notte. Tuttavia, un dettaglio strano emerse. Asu, la fidanzata di Kemal, non appariva in nessun punto del video, nonostante le lenzuola macchiate di sangue raccontassero una storia completamente diversa.
Kemal si chiese: “Se Asu non è uscita, dove può essere?” Le domande rimbombavano nella sua testa, alimentando paura e sospetti.
Esaminando il video con maggiore attenzione, Kemal notò un dettaglio inquietante: il macchinario per lavare le finestre si era fermato al 17° piano – l’appartamento di Asu – prima di proseguire verso il basso in modo anomalo. Questo gli fece pensare che il video potesse essere stato manipolato.
Kemal non si accontentò di guardare il video e decise di recarsi nell’edificio per verificare di persona. Lì, trovò una traccia sbiadita di qualcosa di grande che era stato trascinato lungo il parapetto. Il macchinario per lavare le finestre non era solo uno strumento di pulizia; forse era stato usato per portare via Asu quella notte fatale.
Kemal rimase fermo a guardare fuori dalla finestra, il viso bagnato di sudore. Asu era sparita, e gli indizi diventavano sempre più confusi. Ora, oltre al dolore per la sua scomparsa, Kemal era sempre più perplesso riguardo ciò che stava accadendo. Cosa era successo davvero quella notte? E dove si trova Asu? Le domande restavano lì, in attesa che Kemal scoprisse la verità.