Mert non poteva più sopportare la situazione. Il suo amore per Deva era così intenso che superava perfino la paura di Gulcemal. Nonostante i numerosi rifiuti di Deva, decise che, se non poteva avere il suo amore, almeno avrebbe fatto di tutto per aiutarla a sfuggire alla vita sotto il controllo di Gulcemal. Nel buio della villa, la incontrò in segreto e le sussurrò un piano audace.
“Deva, so che non ti fidi più di me, ma non puoi restare qui un minuto di più,” disse Mert con uno sguardo pieno di supplica. “Dobbiamo andarcene, ti proteggerò, anche se questo mi costerà tutto.”
Deva esitò. Non si fidava di Mert, ma sapeva che lui aveva ragione su una cosa: Gulcemal non l’avrebbe mai lasciata in pace. Per riconquistare la sua libertà, decise di partecipare al piano di fuga, anche se ciò significava rischiare la propria vita.
Tuttavia, il loro piano non sfuggì all’attenzione di Gulcemal. Poche ore dopo la loro fuga dalla villa, Gulcemal si accorse della loro assenza. In preda alla rabbia, ordinò ai suoi uomini di rintracciarli, determinato a riportarli indietro. Non voleva solo fermare la loro fuga, ma considerava il tutto un tradimento imperdonabile.
La caccia si trasformò in una battaglia di astuzia e nervi. Deva, sebbene in una posizione svantaggiata, dimostrò di essere incredibilmente intelligente. Si rifiutava di farsi trascinare nel conflitto tra i due uomini, entrambi desiderosi di controllare la sua vita. Durante la fuga, cercò di separarsi da Mert, determinata a scappare da sola sia da lui che da Gulcemal.
Mert, nel frattempo, era combattuto da emozioni contrastanti. Sapeva di aver perso Deva, ma il suo amore per lei era troppo forte per arrendersi. Continuava a proteggerla dalla caccia di Gulcemal, anche se lei non desiderava la sua presenza.
Gulcemal, ossessionato dal tradimento, non si fermava. Ma nel profondo del suo cuore, non voleva solo punire Mert e Deva, sentiva anche il dolore della propria perdita: il dolore di vedere il suo controllo su tutto sgretolarsi lentamente.
Alla fine, in uno scontro drammatico in un magazzino abbandonato, Deva affrontò entrambi gli uomini. Con una voce ferma e decisa, disse:
“Io non sono una marionetta nelle vostre mani. Questa è la mia vita, e non permetterò a nessuno di decidere per me.”
Le sue parole furono un colpo duro sia per Mert che per Gulcemal. Entrambi capirono che questa battaglia non riguardava solo l’amore o il controllo, ma il diritto alla libertà di una persona.
Quando il sole sorse, Deva lasciò il magazzino, abbandonando entrambi gli uomini alle loro emozioni contrastanti. Non sapeva cosa l’aspettava nel futuro, ma era certa di una cosa: per la prima volta nella sua vita, era davvero libera.