La rosa della vendetta: Un Rifugio per Deva, Ipek e Ibrahim

La vecchia casa del nonno apparve davanti a Deva, Ipek e Ibrahim come un testimone del tempo, logorata e in rovina. Le pareti scrostate, il tetto danneggiato e l’odore di muffa impregnato nell’aria raccontavano anni di abbandono. Eppure, i tre sapevano che, per quanto fosse deteriorata, quella era l’unica possibilità di ricominciare. “Trasformeremo questo posto in una casa,” disse Ipek con una voce dolce ma piena di determinazione. Nessuno si oppose: erano consapevoli che solo l’unità li avrebbe aiutati a superare le difficoltà.

Nei giorni seguenti, il lavoro non si fermò mai. Ipek puliva le stanze ingombre, Ibrahim riparava il tetto, mentre Deva cercava di sistemare il vecchio impianto elettrico e idraulico. Lavoravano fino allo sfinimento, ma poco a poco, il loro impegno riempì la casa di risate e di vita. I pasti semplici condivisi insieme e i racconti del passato crearono un’atmosfera familiare che non provavano da molto tempo. Non stavano solo ristrutturando una casa, ma anche ricucendo le ferite delle loro anime.

Nel frattempo, altrove, Gulcemal sedeva in una stanza buia, lo sguardo perso nell’oscurità della notte. Gli eventi passati gli scorrevano nella mente come un vecchio film proiettato in slow motion. Si incolpava per aver perso la fiducia delle persone che aveva amato e su cui aveva fatto affidamento. La solitudine lo schiacciava, un peso che sembrava una punizione per le decisioni sbagliate del passato. Ogni giorno che passava, Gulcemal si rendeva sempre più conto di aver perso non solo gli altri, ma anche sé stesso.

Tuttavia, nel profondo del suo tormento, una scintilla di luce cominciava a brillare. Gulcemal iniziò a chiedersi se fosse ancora possibile rimediare ai suoi errori. Il rimpianto si trasformava lentamente in determinazione, e nel suo cuore si fece strada una nuova risolutezza. Sapeva che per recuperare ciò che aveva perso, avrebbe dovuto affrontare sia sé stesso che le persone che aveva ferito. Quella notte, per la prima volta dopo tanto tempo, Gulcemal sentì una flebile speranza – l’inizio di un viaggio verso la redenzione.

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