Emir è sempre un passo avanti, con un istinto tattico affilato che nessuno può eguagliare. Non è solo un uomo pericoloso, ma anche estremamente intelligente nel manipolare tutto ciò che lo circonda secondo la sua volontà. Ogni suo movimento è calcolato con precisione, ogni piano è tracciato in anticipo, come le mosse su una scacchiera. Quando riceve informazioni da Hakan riguardo all’incontro di Ali con Tufan al parco, Emir trova un’opportunità perfetta. È il momento giusto per mettere in atto il prossimo passo nel suo gioco.
Con sicurezza, Emir prepara un piano perfetto. Decide di monitorare i movimenti della polizia dal suo ufficio, assicurandosi di rimanere sempre un passo avanti. Poi si dirige verso una casa, dove sa che potrà creare sospetti riguardo alla scomparsa di Asu. Simula di essere alla ricerca di Asu nella casa vuota, creando una copertura impeccabile. Tutto procede secondo i piani, fino a quando Mercan, l’agente che si occupa del caso, non arriva.
Emir non cambia espressione, mantenendo il suo solito atteggiamento freddo e impassibile. Quando Mercan gli chiede di Asu, risponde con voce calma e senza esitazioni: “Non so nulla di Asu.” Ogni sua risposta è stata calcolata, come una mossa di un abile giocatore di scacchi, senza lasciare alcuna apertura. Nella sua mente, ogni passo è stato accuratamente preparato, e sta guidando tutti verso la direzione che ha scelto, passo dopo passo. Nessuno riesce a vedere le trame complesse che Emir sta tessendo.