In un vicolo deserto, tra edifici fatiscenti e luci soffuse, Nihan trovò per caso una figura che giaceva a terra. Si avvicinò rapidamente e si rese conto che si trattava di Kemal, un uomo che aveva sentito nominare ma mai incontrato. Era coperto di ferite, il corpo intriso di sangue, e sembrava svenuto per aver perso troppo sangue. Senza pensarci troppo, Nihan lo sollevò e lo portò a casa sua. Aveva sentito molte storie su di lui, l’uomo che non si fermava mai nella sua ricerca di Asu, una persona che credeva fosse ancora viva, nonostante tutto indicasse il contrario.
Nihan si prese cura di lui con attenzione, bendando le ferite e facendolo riposare. Nei giorni successivi, quando Kemal si svegliò, il suo corpo era ancora dolorante, ma la sua mente non riusciva a calmarsi. Nonostante fosse molto debole, le sue forze non lo abbandonavano. Sentiva che il suo viaggio non era finito e doveva continuare a cercare Asu, la donna che amava e che non voleva perdere.
Ma quando Nihan gli suggerì di riposarsi per recuperare, Kemal rispose con determinazione: “Non posso fermarmi. Devo trovarla.” Ayhan, un vecchio amico di Kemal, arrivò per aiutarlo. Portava con sé un indirizzo misterioso che aveva scoperto, un luogo che potrebbe essere la chiave per svelare tutta la verità. Kemal guardò il foglio che Ayhan gli porgeva, e una scintilla di speranza brillò nei suoi occhi. Nonostante il suo corpo fosse esausto, nonostante sapesse che il cammino davanti a lui sarebbe stato lungo e pericoloso, decise di continuare il viaggio. Perché nel suo cuore c’era una sola convinzione: Asu è ancora viva.