Nihan camminava lentamente lungo il sentiero che conduceva al cimitero, il cuore appesantito dal dolore e dai dubbi. Il cuore le batteva forte, non solo per la mancanza del fratello Ozan, ma anche per le domande senza risposta sulla sua morte. Nonostante fossero passati mesi, Nihan non riusciva a credere che Ozan fosse davvero morto. I dubbi sul suo decesso aumentavano di giorno in giorno. Decise di venire qui, alla sua tomba, sperando che un’esumazione avrebbe portato delle risposte ai misteri irrisolti.
Il cielo grigio e nuvoloso, l’aria fredda e pesante, sembravano riflettere l’atmosfera cupa di quella riesumazione. Nihan stava in silenzio, guardando la vecchia lapide, gli occhi pieni di lacrime, ma determinata a non lasciarsi sopraffare. Quando gli operai iniziarono a sollevare la pietra tombale, l’atmosfera divenne surreale. Nihan trattenne il fiato, poi i suoi occhi si spalancarono. La tomba era vuota. Un vuoto oscuro, senza il corpo di Ozan. Tutti intorno a lei rimasero senza parole, nessuno osava parlare.
Nihan restò immobile, incapace di credere a ciò che vedeva. Il suo cuore batteva forte, la testa le girava, e centinaia di teorie e domande affollavano la sua mente. Forse Ozan era ancora vivo? O forse la sua morte era solo una messinscena, un segreto nascosto per tutto questo tempo? Non sapeva, ma il suo cuore batteva forte, come se ci fosse un mistero che stava per essere svelato.
Vildan, la madre di Ozan, stava vicino a lei, cercando di mantenere la calma, ma negli occhi della donna era evidente la paura. Guardava la tomba vuota, la sua mente confusa. Forse Ozan era ancora vivo? Se fosse così, perché nessuno ne sapeva nulla? Perché non c’erano tracce?
Tutte le domande senza risposta cominciarono a pesare sulle loro menti, e l’oscurità del cimitero sembrava avvolgere i dubbi, che ora crescevano sempre di più. Nihan e Vildan sapevano che avevano appena intrapreso un nuovo viaggio, un viaggio alla ricerca della verità, anche se forse ciò avrebbe svelato misteri molto più pericolosi di quanto avessero mai immaginato.