Nihan era davanti alla tomba di Ozan, gli occhi spalancati in un’espressione di shock. La tomba era stata violata, il coperchio della bara era stato aperto e all’interno non c’era nulla. Il suo cuore si strinse. Non è possibile! Ozan è scomparso, e questo conferma ulteriormente i suoi dubbi sulla morte di Asu.
Asu non è morta. Ha messo in scena una commedia perfetta per incolpare Kemal, e ora è andata ancora oltre, facendo qualcosa con il corpo di Ozan. Nihan si sentiva come se fosse intrappolata in un labirinto, senza sapere dove fosse l’inizio e dove finisse.
Nel suo disperato tentativo, Nihan si rivolge a Kemal. Voleva affrontarlo, voleva sapere cosa aveva fatto con Ozan. Ma Kemal era sparito. Nihan lo cercò ovunque, dalla casa all’ufficio, dagli amici ai parenti di Kemal, ma tutto fu inutile.
Non avendo altra scelta, Nihan si rivolse a Mujgan, la donna potente e spietata. Sapeva che Mujgan aveva un legame profondo con Kemal, e forse lei sapeva qualcosa su ciò che stava accadendo.
“Per favore, chiedi a Emir di risparmiare Kemal,” supplicò Nihan, la voce strozzata. “So che è innocente.”
Mujgan guardò Nihan con uno sguardo gelido. Sapeva bene cosa stava succedendo, ma non aveva intenzione di aiutare. “Nihan, sei troppo ingenua. Pensi che Kemal sia innocente? Lui è un assassino, e dovrà pagare per quello che ha fatto.”
Nihan rimase sbalordita. Non riusciva a credere a quello che Mujgan le stava dicendo. Aveva amato Kemal con tutto il cuore, e credeva che lui non avrebbe mai fatto del male a nessuno.
Nel frattempo, Asu stava osservando ogni sviluppo da lontano. Sorrideva silenziosamente vedendo la sofferenza e la disperazione di Nihan. Il suo piano stava avendo un successo oltre le sue aspettative. Kemal era stato isolato da lei, e ora anche Nihan non aveva più nessuno su cui contare