Gulcemal osserva silenziosamente la sua famiglia da lontano. Si rende conto dei cambiamenti in Cemal, in particolare dell’amore che prova per i libri. Quando vede Cemal leggere un vecchio libro, Gulcemal riconosce subito che si tratta di “Il mio albero di arance”, il libro che lui aveva regalato a Deva prima di scomparire. Un’emozione indescrivibile si affaccia nel suo cuore, una connessione profonda tra il passato e il presente.
Gulcemal decide di non nascondersi più. Vuole incontrare di nuovo la sua famiglia, abbracciare i suoi genitori e spiegare tutto. Trova una vecchia lettera di Deva, con le sue parole disordinate che esprimono la struggente nostalgia che provava per lui. Dopo aver letto la lettera, Gulcemal capisce che è giunto il momento di porre fine a questa attesa.
Un grande evento sta per essere organizzato per onorare i contributi di Gulcemal alla comunità. Nessuno sa che Gulcemal è ancora vivo. Lo ricordano come una persona che se n’è andata, ma ancora apprezzano ciò che ha fatto.
Gulcemal decide di partecipare a questo evento. Vuole vedere con i propri occhi la reazione della sua famiglia quando lo vedranno. Quando entra nella sala, tutti rimangono sbalorditi. Un silenzio opprimente avvolge lo spazio, poi improvvisamente si sentono urla di sorpresa. Deva e Zafer non possono credere ai loro occhi. Corrono verso Gulcemal, lo abbracciano con gioia e commozione.